La chemioterapia che ti ucciderà.

Luglio 2006
Sto scrivendo per conto di mia madre e mi scuso per la s emplicità del termini causa la mia mediocre istruzione. A luglio 2006 mia mamma di ani 65 fa una tac di controllo alla spina dorsale dato che da anni soffre di artrite reumatoide.Il responso è molto simile agli altri esami già fatti in passato(discopatie,schiacciamento vertebre,osteoporosi)ma purtroppo oltre a questo,dalla tac risulta visibile un nodulo di c.ca 3 cm sul lobo superiore del polmone dx.Da qui in poi il suo medico curante le fa iniziare gli esami per l'accertamento di questo nodulo con broncoscopia,tac scintigrafia ossea e durante i 2 mesi a seguire mia madre prende contatto con l'equipe del reparto di oncologia dell'Ospedale Unico Versilia del quale ci siamo fidati mentre a parer nostro non ha mai saputo affrontare professionalmente il caso.Inizialmente ci dicono che il nodulo è operabile,poi ritrattano dicendoci che ha intaccato una vertebra e cosi il "Capacissimo Staff" del reparto di oncologia le dice di sottoporsi ad un ciclo di 6 chemio (Cisplatino+Gemcitabina) rassicurandola che non avrebbe avuto quegli effetti collaterali che la chemio generalmente procura(perdita di capelli,vomito,ecc).In effetti dopo le prime 5 chemio conduceva la sua vita regolare come in passato a parte le apnee polmonari che manifestava i quali medici erano a conoscenza,fino a che un bel giorno(27-10-2006) data della 6' chemio iniziava il tracollo di mia madre manifestando turbe psichiche,difficoltà motorie degli arti inferiori,ritensione idrica ed infine come per incanto le verrà anche l'ASCITE.Da qui in poi il declino con 3 ricoveri in ospedale nel reparto di medicina(ovviamente in oncologia non c'erano posti letto,oppure il reparto stesso se ne guardò bene di curare la paziente)e dopo 2 tac al cranio con liquido di contrasto,dopo gli esiti, parlammo con il "Capacissimo" oncologo Dott.Paolo Puccinelli dicendoci che probabilmente le turbe erano causate dalle metastasi che oramai stavano entrando in circolo nel sangue e naturalmente avevano invaso anche il cervello.Fino a qui non ho approfondito la questione perchè come per magia adesso le è venuta anche la Cirrosi Epatica e a tal proposito propongo un quesito,come mai tutto ciò?Perchè la paziente era affetta da c.ca 10 anni da Epatite C (la peggiore)che si controllava periodicamente e costantemente facendosi gli esami di routine al fegato,e la cosa che ci sconcerta di più è che questi bravissimi luminari ne erano a conoscenza.L'ultima dimissione è avvenuta a metà dicembre 2006,da quel periodo ci è stato detto che avrebbe vissuto ancora per c.ca 3 mesi,infatti mia madre che ora vive immobile in un letto viene curata e guardata giorno e notte in primis da mio padre,trasportata periodicamente all'ospedale a togliersi il liquido ascitico,e dato che dovrebbe aver smaltito le sostanze nocive delle chemio per quell'esperto oncologo sfortuna sua, è tornata anche lucida di mente.E' rischioso esporsi in diagnosi perchè non abbiamo studiato a Pisa (vicina a noi) nella facoltà di medicina e quindi non competenti in materia,ma siamo convinti che la sua vita finirà causata dalla CIRROSI EPATICA e non dal tumore polmonare e invano ci continueremo a chiedere:perchè non ci hanno mai messo a conoscenza dei probabili rischi ed effetti che la chemioterapia avrebbe potuto causare su un FEGATO NON SANO così che mia madre avrebbe potuto decidere se curarsi diversamente (medicina alternativa) o alla fine rischiare sulla sua pelle quello che poi è avvenuto?