Pino Gabriele

06/08/1998
Io mi chiamo Giuffredi Giovanna e sono mamma di dieci figli,e uno di tre gemelli,PINO GABRIELE di 17 anni morto perchè in quattro anni di sofferenze i signori medici non hanno capito niente. Ero a Firenze dai miei figli, nel 1998 quando cominciò la malattia del mio Pino,si manifestò con febbre e tremore e il medico di casa disse che era influenza.Lo ricoverai li in ospedale e mi dissero che era anemico. Tornata a Napoli lo portai al Cardarelli dove lo hanno ricoverato il 6 Agosto,gli fecero una biopsia all'addome,risultata negativa,e lo trasferirono al Cotugno dove il medico senza confermarmelo mi fece capire che sospettava di un tumore. Dopo alcuni mesi di ricovero al Cotugno il medico lo portò al 2°policlinico per un consulto in ematologia ma nemmeno li ci fu una diagnosi precisa,solo dopo un mesetto,ci dissero che si trattava di brucellosi. Usci e stette bene per tre mesi,fino a quando non cominciò ad avere di nuovo febbre e tremore. Fu di nuovo ricoverato,questa volta ad Acerra,nella Clinica dei Fiori,passarono quindici giorni senza avere nessuna diagnosi,e mio figlio continuava con gli stessi sintomi,così lo portai al Pascale dove dopo avergli raccontato tutto al medico mi rispose che mio figlio era un toro e che per lui quelli erano solo residui della brucellosi,e mi diede da dargli una medicina. Io non convinta andai a Bologna all'ospedale Sant'orsola dove lo ricoverarono in reumatologia prima con il sospetto del morbo di stil e poi in seguito grazie al primario che gli fece fare l'esame del midollo osseo,sapemmo che aveva una linfomia di odchins. Gli cominciarono subito una chemioterapia,dove mio figlio stette bene e continuò a farle per altri cinque mesi,e fummo ospitati in un appartamento di un dottore,fino a quando gli venne nuovamente la febbre.Mi mandarono un medico dell'ANT,che disse che si trattava di influenza,all'ospedale di Bologna gli sospesero la chemioterapia. E fu così che dovettimo ritornare a Napoli,perchè il Signor dottore che ci aveva ospitato nel suo appartamento dopo avermi usata portandomi prima alla trasmissione "Fatti vostri" facendosi fare pubblicità per l'associazione ANT e poi ci hanno buttato fuori.Tornai a Napoli con mio figlio ed una lettera chiusa per come fare la chemioterapia rilasciatami da un medico di Bologna per una dottoressa del 2°Policlinico. Il mese di Novembre cominciarono la chemioterapia e non si capì più niente,mio figlio si aggravava sempre di più. Il 3 Gennaio ricoverai nuovamente,ma per i dottori era tutto apposto. Il 20 Gennaio 2000 fu praticata un'incisione presso la vena centrale facendolo urlare di dolore per due giorni,e in seguito cominciò ad avere dolori da per tutto,a diventare tutto giallo,gonfio e a non vedere più. I dottori dissero che era un epatite virale,che era come un influenza e che presto sarebbe guarito.Gli fecero di nuovo l'esame del midollo osseo e ci dissero che i dottori di Bologna gli avevano dato una diagnosi sbagliata. Richiamai di nuovo all'ospedale di bologna e gli dissi ciò che mi avevano detto i medici riguardo alle risposte degli esami del midollo,e mi risposero che erano pazzi e che dovevano mettersi in contatto con lui. Andai ad un colloquio con il primario chiedendo un confronto tra lui e il medico di Bologna,ma lui mi rispose freddamente dicendomi che sarebbe stato inutile,mio figlio aveva pochi giorni di vita,e che l'unico filo di speranza era togliere la milza nonostante mille complicazioni.Così il 6 Febbraio 2000 lo operarono due volte,lo hanno tenuto in sala rianimazione per otto giorni ed il 14 Febbraio 2000 me lo hanno ammazzato con la diagnosi che il paziente era deceduto per un'emorraggia con istocietosi maligna terminale. Giuffredi Giovanna