La Tragica Storia di Emma Fisciano

24/08/05
Emma Fisciano viene ricoverata il giorno 24/8/05 alle ore 11.30 presso l’ospedale Pineta Grande di Castel Volturno con sospetto trauma addominale e trauma alla clavicola,dovuto ad incidente stradale avvenuto in località Mondragone,altezza Caseificio Mandara. Come si evince dall’esposto,l’iter è stato curioso ed anomalo;tutti noi familiari siamo stati presi in giro dallo staff medico perché ce ne hanno raccontate di tutti i colori e questo ci dà rabbia,insieme al dolore e all’amarezza per aver perso Emma. Dopo il ricovero per ulteriori accertamenti,mia nipote lamentava dolori atroci all’addome ed aveva il respiro affannoso ma,nonostante noi familiari chiedessimo il motivo di tutto questo,venivamo costantemente rassicurati del fatto che i dolori erano dovuti all’urto. Dal 24/08/2005 al 27/08/2005 Emma non è mai stata visitata da un chirurgo,fino a quando il fidanzato le diede un po’ di tè che Emma,però,vomitò,con fuoriuscita di materiale intestinale e gocce di sangue,a mio modesto parere dovute alla rottura della milza. Per questo motivo Emma fu portata d’urgenza dal dott. Mariano Sabatino in S.O.,dove le venne praticata una splenectomia ed una resezione intestinale (ANASTOMOSI);questo è quanto ci venne riferito dal dott. Vincenzo Schiavone al termine dell’intervento. Il giorno 29/08/2005 il dott. Sabatino mi fece presente che,per puro caso,in quel giorno si trovava presso la clinica un certo prof. Santini,suo maestro,e che quindi voleva che tale professore desse un’occhiata al suo operato. Così,e con mio stupore,il dott. Sabatino mi fece firmare un’autorizzazione che io purtroppo,considerato la stato in cui mi trovavo ed avendo piena fiducia nel dottore,neanche lessi. Terminato questo secondo intervento,il dott. Sabatino riferì a noi familiari che,insieme al prof. Santini,aveva ulteriormente ripulito l’addome e rafforzato l’anastomosi,rassicurandoci ancora una volta sulle condizioni cliniche di Emma. Mia nipote fu però condotta in T.I.,cosa non verificatasi al momento del primo intervento,del quale inoltre non vi è accurata descrizione. La notte del 03/09/2005,verso le 23.30,parlai con il dott. Sabatino,il quale mi riferì che la situazione era disperata:mia nipote perdeva sangue e venne perciò sottoposta a trasfusioni. Per la prima volta il dottore mi disse che Emma rischiava la vita,rischio neanche accennato fino a quel momento, ed aggiunse che preferiva farla morire su di un tavolo operatorio nel tentativo di salvarla,anziché lasciare che si spegnesse nel letto del reparto. Il dottore allora auspicava un terzo probabile intervento da decidere con il dott. Schiavone e programmato per il giorno seguente,cioè il 04/09/2005. Fatto stà che,sotto consiglio e consulenza del prof. Santini che quel giorno tornò appositamente da Ischia su richiesta dei medici che avevano in cura mia nipote,tutto fu rimandato in quanto,a loro dire,la fuoriuscita di sangue si era fermata. Evidentemente il prof. Santini doveva aver anticipato di quindici giorni il miracolo di San Gennaro,sottoponendo Emma ad un lavaggio peritoneale! Ma in data 13/09/2005,dopo una T.A.C. C.M.C.(esame che non fu eseguito né il giorno del ricovero né tanto meno in quelli dei due interventi) si evidenziò ancora una fuoriuscita di liquidi enterobiliari, per cui mia nipote fu operata per la terza volta,dal dott. Schiavone e dal prof. Santini. Lo scopo di questo terzo intervento era quello di creare una sorta di intestino artificiale mediante l’applicazione di una “borsetta” esterna ove affluissero i materiali di scarto dell’organismo,in modo tale che non vi fosse passaggio di sostanze nel punto in cui era stata effettuata l’anastomosi durante il primo intervento;tutto questo per far sì che l’ansa si cicatrizzasse autonomamente. Secondo il mio modesto pensare,questo fu l’ennesimo tentativo di riparare agli errori fatti precedentemente e alle bugie raccontateci!Conclusosi l’intervento,io personalmente parlai con il prof. Santini il quale,con aria da Santone,mi disse di aver fatto “una cosa che neanche Dio sarebbe stato in grado di fare”,aggiungendo che aveva anche evitato di applicare la borsetta ma solo fissato un tubo di drenaggio sottopelle che,nel caso si fosse presentata la necessità,ne avrebbe facilitata l’applicazione. Io stesso ho riletto più volte la cartella clinica di Emma e,a parte il fatto che coloro che le hanno prestato i primi soccorsi non si siano resi conto della rottura della milza,sono portato a credere anche che l’anastomosi non sia stata praticata né durante la prima né durante la seconda operazione,ma solo il 13/09/2005,come si evince dalla descrizione nella cartella anestesiologica. Mia nipote,dopo il terzo intervento,fu intubata e,nel giro di poche ore,le sue condizioni peggiorarono sempre più,fino ad arrivare ad un arresto cardiaco con conseguente blocco polmonare e renale,motivo per cui Emma fu sottoposta a dialisi. Il 15/09/2005 le venne applicata una circolazione extracorporea (ECMO),tecnica suggerita dal dott. Giancarlo Brando,primario del reparto di T.I.,come ultimo disperato tentativo. Purtroppo l’epilogo è stato tragico. Emma ha smesso di vivere a soli 19 ANNI, il 17/09/2005 alle ore 15.30,lasciando tutti i suoi cari in un’angosciante dolore e disperazione per quella che ha tutta l’aria di essere una Mala Sanità. Nulla e nessuno potrà mai restituirci la nostra Emma,ma io,i genitori e tutti i familiari,abbiamo piena fiducia nella Giustizia e sappiamo che seguirà il suo giusto corso,in modo che questi “signori” svolgano con maggiore professionalità e tempestività il loro lavoro,evitando così che altre vite vengano spezzate! Con Osservanza Fisciano Gennaro ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Finalmente,dopo cinque mesi si sono avuti i risultati dell’esame autoptico effettuato da parte del medico legale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sulla salma di EMMA FISCIANO,deceduta in seguito alle lesioni riportate nell’incidente stradale avvenuto in data 24-08-05. Queste sono le conclusioni finali scritte dal Prof. Dott. Legale Vito della Ratta e dal Prof. Dott. Ciro Mauro: “La morte di EMMA FISCIANO è stata determinata da insufficienza cardiocircolatoria irreversibile, in seguito a peritonite generalizzata conseguente all’evoluzione peggiorativa delle lesioni degli organi endoaddominali riportate dall’incidente stradale del 24-08-05. L’intervento paratomico tempestivo(lo stesso giorno)o al massimo il giorno successivo a quello del dramma avrebbe interrotto con elevate probabilità,tenuto conto della sua giovane età,l’evoluzione peggiorativa del quadro clinico ed avrebbe consentito,sempre con elevate probabilità,di escludere l’evento morte nelle stesse circostanze di tempo e di modo. Per questo motivo si rilevano a carico dei medici che prestarono i primi soccorsi elementi di condotta professionale colposa penalmente ,rilevante nel determinismo della morte della giovane ragazza,per aver omesso il più necessario approfondimento diagnostico pur in presenza di dati incontrovertibilmente indicativi in tal senso a cui seguì il ritardo dell’intervento chirurgico.” A parte gli otto medici indagati, credo che vi siano colpe di favoreggiamento anche da parte di tutti gli operatori della T.I.(terapia intensiva), i quali hanno tenuto nascosto a noi familiari l’evoluzione peggiorativa del quadro clinico generale della paziente, in particolare il responsabile del reparto di T.I. Dott. Giancarlo BRANDO, che ha avuto anche il coraggio di presentarsi nel giorno dell’esame autoptico come consulente di parte per alcuni indagati (questo è vergognoso!),si è presentato con un’aria da cinico senza neanche pensare ad una nostra eventuale reazione di rabbia e di dolore, come se per lui la morte di una ragazza non avesse valore. Concludo ricordando quei tristi momenti che mi hanno toccato direttamente e non posso assolutamente mantenere il distacco suggeritomi dalle regole letterarie quando si trattano sentimenti così forti come il “DOLORE”. Ritengo questo dolore ingiusto ed evitabile, per questo motivo esso mi possiede,mi trasforma,mi fa soffrire, per cui cresce in me il desiderio di fare qualcosa per evitare ad altri quello che ho vissuto io. Nasce in me la costanza, l’impegno e la determinazione a combattere le ingiustizie e a dar voce e forza a chi nella Sanità è ancora rilegato al ruolo di paziente,a chi non sa far valer i propri diritti, a chi dopo aver affidato la propria vita nelle mani altrui si sente trascurato e trattato come un oggetto qualsiasi. Per questo credo che per ogni episodio di MALA SANITA’ debba essere applicato lo stesso criterio meritocratico usato con chi commette un qualsiasi reato e di conseguenza ne paga le giuste pene. Questo valga anche per quei signori con i camici bianchi, quindi la Magistratura o chi di competenza deve individuare i colpevoli e prendere seri provvedimenti disciplinari, come applicare una sospensione o un allontanamento dalle strutture pubbliche e private,la radiazione dall’albo o la riabilitazione in settori in cui non possano nuocere alla vita altrui. Solo così,visti i tantissimi casi di Mala Sanità degli ultimi tempi (vedi Sicilia), gli Italiani potranno acquistare fiducia nelle fabbriche della Sanità ed i ricoveri avranno un senso.